venerdì 12 ottobre 2012

Il pozzo e il pendolo (R.Corman, 1961)


Nel panorama affollatissimo dei cineasti americani Corman rappresenta un unicum non rinnovato. Pochi soldi per fare film, tanta inventiva e capacità di anticipare i gusti dello spettatore medio. Ha fatto horror con due lire (o meglio, dollari) e la maggior parte di questi spesi per la "paga" del suo attore protagonista per definizione…Vincent Price. Di questi suoi film i più celebri sono quelli ispirati ai racconti di E. Allan Poe, per tutti basti citare il bellissimo "Sepolto vivo" o il film di cui diremo…"Il pozzo e il pendolo". In verità dal racconto di Poe si discosta notevolmente, prende le migliori scene e la famigerata "macchina della tortura". La trama: Don Nicholas Medina (Price) figlio di un nobile spagnolo del '500 è vedovo e le circostanze della morte della giovane moglie rendono sospettoso il fratello di lei Francis. Nicholas, il cui padre, feroce inquisitore, uccise il fratello per una relazione con sua moglie, impazzisce letteralmente quando viene preso dal pensiero di aver sepolto sua moglie Elizabeth (Steele) ancora viva. Aperta la tomba della donna la troveranno deforme per lo sforzo nel vano tentativo di aprire la bara dopo la sepoltura. Nicholas non regge a questa scoperta e impazzirà, ma le cose non sono come tutto sembra far pensare…bisogna aver paura dei vivi più che dei morti e delle maledizioni. Tutto si chiarirà sul finale…con un Price esaltato dal suo personaggio e che supera in recitazione la pur brava Steele. Tutto è gotico e muffa…sulle pareti e nell'animo dei personaggi. Grandi incassi e divieto per i minori (questa era l'America dei primi dei sessanta). Price vale da solo il film…