sabato 29 settembre 2012

La corta notte delle bambole di vetro (A.Lado,1972)

Ingredienti....Praga gotica e bella e una fobia comune a molti..essere sepolti vivi. Il giornalista americano Gregory Moore rimane cosciente dopo la sua morte dichiarata. Ricorda nella cella dell'obitorio i suoi ultimi giorni con Mira. Progettavano il loro futuro ma lei scompare e sembra averlo fatto contro la sua volontà. I continui ricordi porteranno ad intrecciare un presunto "mostro assassino" e organizzazioni/sette segrete reazionarie che plagiano la "bella" gioventù dell'allora Cecoslovacchia...belle farfalle che non volano, come un regalo che Mira donerà a Gregory. Sorel (che immagino sia stato scritturato solo per i suoi occhi azzurri, viste le numerosissime inquadrature) e la Bach interpretano imbambolati i loro due personaggi e stonano nella buona sceneggiatura e fotografia del film. Lado (il regista) vuole denunciare quello che nei primi anni settanta sembrava essere il male del secolo...un mondo colmo di "mummie" borghesi che uccidono sogni e corpi delle nuove generazioni. Si sfiora l'horror e il thriller...e molto del succo del film sta nelle domande di un non vedente incontrato dal protagonista durante le sue ricerche. L'uomo, non potendolo vedere e "giudicare" dal suo aspetto, gli domanda insistentemente: "lei è giovane o vecchio?"..lei è giovane o vecchio?. Sentita la risposta del "giovane" uomo lo ammonirà ricordadogli la fortuna che  ha di avere ancora del tempo per capire....e a noi tanto ancora rimane da capire e scoprire del film e di Mira. Avremo un bel finale a sorpresa e intenso, in un film magari anche forzatamente impegnato  ma ben scritto e piacevole. Purtroppo doppiato in modo offensivo.