...Wakam atsu,
si Wakamatsu..lo stesso di "Violent virgin" e "Embrione". Lo stesso che
ha squarciato lo stomaco di molti con le immagini di corpi nudi e
straziati e lega il suo nome a famosi Pinku eiga d'annata. Ora ci
stupisce di più...ci porta a vivere tra i monti in un Giappone scosso
dal fenomeno del terrorismo rosso. Un inizio dei '70 descritto con
spezzoni di documentari e le motivazioni (le
rivolte antimilitariste dei giovani nipponici alla fine dei '60) che
hanno portato alcuni ad abbandonare le "ragioni dette" per impugnare
armi e la violenza. Questo è quel che lega il film alla filmografia
precedente di Wakamatsu, la violenza...Qui è crudo realismo, è
inesorabile abisso di scelte errate e di distacco di quel gruppo dalla
realtà delle loro ragioni. I "migliori" arrivano ad essere carnefici,
meschini...processano se stessi e coprono di sangue e paura la poca
coerenza delle loro idee. Film complesso e a rischio strumentalizzazioni...ma
grande prova d'artista.