mercoledì 19 settembre 2012

Simon del deserto (LBunuel,1965)

..e il finale?...Siete capaci di vedere 42min di film sapendo che non avrà un finale, una spiegazione...una verità? (o almeno non un classico finale, chiaro e rivelatore?).Se si..non perderete questo ricettario di sogni, di tentazioni, di quanto sia "perfetta l'imperfezione". La trama è facilmente reperibile, parleremo di quel che rimane dopo la visione...cosa quanto mai personale, in generale e sopratutto per un film come questo. Opera che va ben oltre la blasfemia, chiave di lettura quasi scontata e ovviamente vera parlando di un tipaccio come Bunuel. Attacca la chiesa, la considera un baraccone per illusionisti, ma questo sembra la corteccia di qualcosa di ben più succulento. A mio avviso vuole superare questa prima impressione, punta a molto di più. Vuole mostrare e dimostrare la "grandezza" dell'uomo, che può sbagliare...può essere incoerente e cattivo...può odiare, godere, essere tentato e accettarlo o meno. Questo lo rende dio di se stesso. E' questo, il "dio in me", che deve essere riconosciuto e magari ucciso...perchè niente è più del pensiero che qualsiasi cosa farai nella vita poi...finirai. Finirai di pensare e non penserai oltre. Questo è come dire:..hai deciso per te stesso per un tempo infinito, hai goduto e penato..odiato e aiutato, per tutto il tempo della tua vita, quindi (senza bisogno di aldila') hai vissuto per sempre..come un dio. Simon rifugge le tentazioni ma il suo agire le attira, respinge il diavolo (anche se ha le sembianze della Pinal) ma lo elegge suo unico compagno sulla sua altissima colonna da eremita. Insomma...è un film di Bunuel.