Un
film che disturba. Uno di quelli che non se ne capisce immediatamente l'esistenza. La
violenza di un triste caporeparto di un grande magazzino su una sua
impiegata. Visionario...ma non improbabile. Tutti siamo a contatto con quella
violenza, non cadiamo nel baratro come i due protagonisti, ma cronache e racconti la mostrano quotidianamente...Chiaro, i film esagerano per spiegare...eccedono per rappresentare. Qui esplode nello squallore della quotidianità...estremizza i conflitti, trasforma l'istinto primordiale della
caccia nella ferocia dei rapporti umani. Abbiamo l'alienato uomo grigio che non allinea le sue pulsioni, non frena le sue devianze e "vive" nel sottomettere l'altro...ritrovandosi esso stesso preda del suo impulso animale. Finale di riscossa e in contrapposizione al "negativo" del protagonista, ma senza gioia e lieto fine. Questo è "Embrione"...nulla di
banale, nulla di scontato...nulla di alieno e tutto o quasi
possibile. Film difficile....sesso e violenza alla Wakamatsu. La
visione è solo per chi già conosce quei sapori...per gli altri meglio
usare una doverosa attenzione.