mercoledì 22 agosto 2012

Kairo/Pulse (K.Kurosawa, 2001)

...Sicuramenmte un horror, ma azzarderei anche una definizione alternativa...un horror-sociologico. Ci sono gli elementi del classico film "de paura" jap e ad altissimi livelli ma anche molto più che quelli. Il film è lento, non per errore ma per scelta. Vuole rappresentare un naturale scorrere del tempo nelle giornate di alcuni studenti/lavoratori, dove le vicende saranno sfilettate di terrore...e dico: TERRORE. L'aspetto sociologico è nel voler rappresentare l'apparente totale connessione che abbiamo nell'era di internet vista qui come maschera di una assoluta solitudine, non risolta con la "rete" ma enormemente accentuata. Se avete problemi con l'addormentarvi dopo un film "leggermente aspro" evitate questo...dopo minuti di calma e quasi noia si vivono secondi, e pochi bastano, che farebbero decidere di smetterla li, con questo e con gli horror in generale. Dopo Ringu è il migliore del genere (credo io)...e Kurosawa è bravo. Geniale filo conduttore la trovata delle "stanze misteriose" chiuse sigillate con del nastro rosso...dei varchi da evitare ma anche per questo inevitabili. Una storia di fantasmi, che vivono con noi, che comunicano, che una volta mostratoci l'abisso e il loro esserci ci portano via con loro...