...un labirinto di cemento, tubature e
pericolo. Un uomo si ritrova stretto e prigioniero senza sapere
prigioniero di chi e perchè. Deve liberarsi...deve strisciare, graffiare
muri con le unghie...un condotto per l'aria, una via di fuga.
Claustrofobico muto film di Shinya Tsukamoto, attore e regista...che
ritorna ad usare le location metropolitane per inoculare terrore e riflessione.
L'uomo animale che lotta...che supera paure e incredibili visioni...che
salva un altro essere nelle sue stesse condizioni, quasi sentendo
quell'ultimo gesto come unica ragione da dare alla sua vita, mai cosi
inutile e senza futuro...Ci vuole stomaco abituato ai film del bravo
regista giapponese per "godere" della visione...magari aver visto Tetsuo
o Tokio Fist, nessun respiro è lasciato al caso, nessuna inquadratura
sbagliata...Più che una storia è l'inferno del nostro tempo, da guardare
negli occhi e da affrontare coraggiosamente.