Ironia e thriller formano un connubio che raramente abbiamo visto funzionare sul grande schermo. Non mi riferisco ai tanti demenziali Scary-movie, non alla comicità di Frankenstein Junior, ma a quel difficile equilibrio di macabro e umorismo raggiungibile con fatica e a rischio di cadere nella parodia più inutile e ridicola. Servono personaggi caricaturali, con profili marcati che si incastonino in scene da CSI se non affini allo splatter. Si deve contare su una sceneggiatura adatta, dialoghi originali e attori-icone pronti a portare sulle loro spalle il peso di una interpretazione quasi innaturale. Questo il punto imprescindibile, questo quel che mai dovrebbe mancare in un progetto con queste ambizioni. Esempio di un film con queste caratteristiche, di un attore nato per un tale ruolo (apparentemente semplice, ma di una difficoltà unica) sono, nell'ordine, Theatre of blood e l'immenso Vincent Price. Qualcuno ha detto: Il grande attore è quello che interpreta sempre e solo se stesso. Se questo è vero lo è tanto e di più se ci riferiamo a Price. Nel film in questione interpreta un attore dalla recitazione piena di enfasi e maniera, ossessionato dai classici shakespeariani. Questo suo pomposo interpretare si guadagnerà recenzioni negative e quasi il dileggio da parte di alcuni critici teatrali (altra bella schiera di riuscitissimi personaggi). Price diventerà Giulio Cesare, Skyloch nel Mercante di Venezia, poi Tito Andronico...questo per inscenare siparietti colmi di humor nero e di trovate geniali, dove ci ritroveremo addirittura a ridere di due poveri barboncini diventati un pasticcio di carne...per vendetta. Burattinaio di tutto questo è un regista praticamente sconosciuto, più famoso per alcune miniserie tv che per i suoi trascorsi da cineasta. Douglas Hickox, questo il nome, ha diretto con mestiere e senza rovinare l'ottimo soggetto, dosando sapientemente quell'umorismo inglese che dona al film l'etichetta della rarità da conoscere. La trama: Un noto, quanto famigerato, attore teatrale (Price) ha dedicato la sua intera carriera a perfezionare (così lui crede) i ruoli nelle tragedie shakespeariane. Imposta ridicolmente la voce e mette eccessiva enfasi nei gesti e nei dialoghi. Questo risulterà "vecchio" e "fuori luogo" all'occhio attento di alcuni (bizzarri) critici a cui è dato il compito di assegnare il premio annuale come migliore attore. Edward Lionheart, questo il nome dell'attore interpretato da Price, non vincerà evidentemente l'ambita statuetta e metterà in scena una vendetta a dir poco "teatrale". Dopo aver inscenato la sua morte ricomparirà per uccidere quei "colpevoli" critici, assegnando ad ognuno di loro una morte letteralmente tratta dalle sue amate tragedie….bel finale in crescendo. Tutto il film è Vincent Price, lui è quel personaggio…esagerato, carismatico e senza possibili paragoni.