mercoledì 29 maggio 2013

Caltiki, il mostro immortale (R.Freda,1959)


Appena un anno dopo uno dei film più cult del cinema...appena un anno dopo quel "Blob, fluido mortale" che per i patiti dello sci-fi era e rimane il riferimento(siamo nel 1958), Freda e Bava pensano, progettano e portano a conclusione quello che per il nostro paese è forse il film che pose le basi per l'archeology/horror e non solo. Blob sconvolse l'America, pur non essendo un film superbo contribuì a marchiare per sempre il gusto degli americani, che da allora non potranno più fare a meno del filone "catastrofista"…quello che non "manca" mai il botteghino. Il nostrano "Caltiki, il mostro immortale" è magari povero in fantasia, l'idea della massa informe che minaccia il mondo è veramente una copiatura spudorata, ma è indispensabile da conoscere per la sua modernità e il suo evidente bagaglio di maestranze e geniali artigiani del cinema italico. Robert Hampton (Riccardo Freda) e Joan Foam (Mario Bava) sono firme importanti e non si può negare la tanta curiosità per un cinefilo di poter godere di un lavoro che li ha accomunati sul set. A dire il vero si racconta di una antipatia di Freda per questo film, lui, abituato ai suoi peplum e storici, rimase inizialmente affascinato da quel richiamo all'archeologia e ai miti Maya, ma poi capì che doveva lasciare più spazio a quel suo geniale assistente e tecnico degli effetti speciali che aveva una visione del film più moderna e tanto avanti per i tempi che il cinema horror italiano non tardò a proclamarlo "maestro"…sua maestà Mario Bava. Ricordando che siamo nel 1959, trasecoliamo per tanta bravura, nel vedere i perfetti corpi mummificati dal mostro (insuperati per decenni) e nell'uso furbo e leggendario della trippa bovina (avete capito bene) ad interpretare l'orribile massa al servizio di Caltiki, un informe mostro risvegliatosi dopo più di 1300 anni. Quest'ultimo è ancora oggi per antonomasia il colpo di genio nel campo degli effetti speciali…tutti ancora lo citano, tutti, veramente tutti, lo conoscono…e alcuni addirittura lo ritengono una furbissima e mai esistita bufala. Tornando al film..ovviamente è ben lontano dall'essere un capolavoro, è uno sforzo lodevole ma non un prodotto riuscito fino in fondo. Pecca in sceneggiatura e rimane banale e piatta la recitazione. Il tutto si riduce a buoni spunti e tanta buona volontà. Credibili e ben spiegate sono invece le teorie scientifiche. In una cosa eccelle quanto negli effetti speciali, la fotografia. Tanto ben fatta che sembra più adatta ad un noir americano, tutto fumo di sigarette e lampioni, che ad un horror sci-fi, povero e artigianale. Film ottimamente venduto all'estero e apprezzatissimo dai critici statunitensi. La maggior parte delle copie ancora in circolazione sono viziate da qualche taglio di censura, ottuso e ingiustificato. La trama: Due esploratori e scienziati scoprono, dopo un'eruzione vulcanica, un antro segreto nel cuore di una montagna messicana. Qui trovano una lago e la statua maya della dea della morte, Caltiki…questa, risvegliata, porterà a termine la sua maledizione grazie ad un mostro che farà emergere dal fondo del lago. Una massa informe che uccide e mummifica chiunque gli capiti a tiro.