martedì 2 aprile 2013

Morti e sepolti - Dead and Buried (G.Sherman,1981)


Uno dei migliori, l'inizio del film è uno dei migliori tra quelli dei tanti horror/thriller anni '80 americani (Alien, Il ritorno dei morti viventi) che hanno affezionato al genere una infinità di cinefili, allora giovani e ancora alla scoperta di un nuovo modo di intendere il film "de paura". Ci si allontanava dagli stilemi classici, almeno nell'ambientazione, nei vestiti, e i dialoghi usavano un gergo moderno…il "terrore" era qualcosa da cercare nello strano comportamento del vicino di casa più che in demoni infernali o in epici vampiri. Lo sceriffo solitario e solo si aggira a sua insaputa tra i carnefici e gli assassini nel suo piccolo villaggio, parla con loro perché gli servono quotidianamente il caffè o da loro compra da mangiare…gente per bene, pensa lui, ma non potrebbe sbagliare di più. Ma cosa li spinge a tanto?...Ritmo lento, come lenta scorre la vita in quella cittadina ed è da tanto piattume che si scatena l'impensabile. Gary Sherman è il regista, un talento che dirigerà pochi anni dopo la terza "puntata" della saga di Poltergeist. Alcuni tratti del film (questa è una personalissima sensazione) ricordano da vicino un delirante (e bello) lungometraggio del 1973 "The wicker man" con Christofer Lee e Britt Ekland, dove un sergente di Scotlan Yard approda su una minuscola isola scozzese per indagare sulla scomparsa di una giovane del luogo. Si troverà, come nel film di cui parliamo, a doversi confrontare con una comunità chiusa e nascosta dietro maschere di quotidianità troppo scontate e forzate per non celare chissà quali segreti. Quel che differenzia i due film è un'atmosfera cimiteriale che certo non troviamo in The wicker man. Una nebbia eterna percorre e avvolge quella cittadina tanto quanto quella che era la vera protagonista in "Fog" di Carpenter…densa, umida e perfetta copertura per i "cattivoni"…siano essi vivi, quasi vivi, quasi morti o morti. Non tutto il film mantiene alto il livello di tensione che meriterebbe la trama, ma non scende mai tanto da annoiare…la bizzarria degli omicidi e tanta e tale che sazia il palato dell'appassionato. Non è e non diventerà mai famoso come lo è diventato Il ritorno dei morti viventi, ma si lascia vedere ed apprezzare…sicuri del fatto di visionare un bel film di genere. Un nota particolare la si deve a quello che è il miglior pregio dell'opera: una meravigliosa e indimenticabile sceneggiatura, scritta da Dan O'Bannon ( tra i creatori dei celebri film che abbiamo già ricordato e di un cult come Space Vampires), che non permette mai un respiro calmo e sereno allo spettatore, che, con piccoli espedienti, scongiura la noia e non raramente procura sobbalzi dalla poltrona. Film con un sorprendente finale, vorticoso e non scontato, che metterebbe d'accordo amanti dello splatter, dell'horror classico e magari arriverebbe anche a solleticare l'interesse di appassionati di amenità in stile Scary Movie. Film da vedere assolutamente. La trama: Una tranquilla cittadina del New England è teatro di una serie di bizzarri omicidi; ma ancora più strano è che le vittime, dopo un po', tornino in circolazione.