Il film segue la storia di Frankie, parrucchiera di
Pittsburgh che dopo aver ricevuto in dono dalla madre un rosario
incomincia a presentare i segni delle Stigmate di Gesù Cristo. Padre
Andrew Kiernan è un ex scienziato ora prete gesuita. Come parte della
Congregazione per le Cause dei Santi investiga per il Vaticano sulla
veridicitá dei vari miracoli che vengono acclamati in giro per il
mondo. Kiernan, al culmine delle indagini, scopre che le stigmate
derivano dallo spirito di padre Paulo Alameida (al quale apparteneva il
rosario). Questo era stato scomunicato per non aver interrotto la
traduzione e successivamente rubato i manoscritti di un Vangelo
(apocrifo) contenente verità che andavano a minare l´autorità della
Chiesa stessa in quanto istituzione. Quando il cardinale Daniel
Houseman, un uomo di potere al Vaticano, per paura che il tutto torni a
galla, cerca di uccidere Frankie, Kiernan reagisce...
Piccola eccezione alle linee guida del blog. Stigmate è, a tutti gli effetti, un film non così lontano nel tempo (1999) da poter essere considerato un classico tra gli horror, ne tantomeno un horror nel vero senso del termine. Magari sarebbe da considerare più affine ad un thriller "di consapevolezza", affine per tematiche e ambientazioni al Codice da Vinci, ma guardandolo senza i filtri del "catalogatore di generi" scopriremo singolarità e belle sorprese. La storia risulta banale, a mio avviso, solo per averla dovuta "ingabbiare" nelle due ore scarse di durata del girato. Avrebbe meritato più attenzione e, dosandone gli sviluppi, sarebbe potuto essere un buon soggetto per una mini-serie, magari per poi diventare una di quelle citate e ricordate. Buona la regia e ottima la prova dei protagonisti. Un girato dal ritmo vorticoso e "pubblicitario" che fortunatamente non ricorre ad eccessivi effetti speciali, ma crea tensione, angoscia e curiosità con la sapiente fotografia, una musica ispirata e una sceneggiatura splendidamente risolta. Sarebbe sbagliato etichettare il film come uno dei tanti figli minori de L'Esorcista di Friedkin e, a dire il vero, altrettanto sbagliato sarebbe parlarne come di un capolavoro...ma per quelli, come chi scrive, a cui piace assaporare le sensazioni che la visione di un film regala, Stigmate troverà il modo di insinuarsi in quel profondo e poco spiegabile spazio che va oltre le considerazioni tecniche, le mode o il parere comune...a volte si gode di un film senza doverne soppesare persino la bellezza oggettiva, piace e basta.
Anticlericale o meglio sarebbe dire, antiistituzionale. Che strizza l'occhio ai patiti dei complotti e ai delusi da una chiesa dogmatica e aliena. Film sottovalutato e senza dubbio da consigliare. Non si vive di soli capolavori...