Ben, assieme alla moglie Marian, al figlio David ed all'anziana zia Elizabeth, prende in affitto una casa in campagna per passarvi le vacanze. L'abitazione di epoca vittoriana è bellissima, ma allo stesso tempo antiquata e malmessa. Dato il prezzo di favore, la famiglia accetta l'offerta. Presto la magione farà sentire la sua influenza maligna sull'intera famiglia.
Dopo un inizio alla Shining o meglio, per dire più correttamente, dopo essersi resi conto che sarà sorprendentemente il capolavoro di Kubrick ad iniziare, 4 anni dopo, come questo film di Curtis, passiamo ad una prima parte più descrittiva che avvincente. Poi il ritmo e la tensione prendono vorticosamente a crescere e ancora tante saranno, vedremo, le "citazioni" che Kubrick "ruberà" da Ballata Macabra. Come anche le stesse di questo film saranno le atmosfere che ritroveremo in Amityville Horror nel 1979. Dicevamo di una prima parte descrittiva, questo perchè c'è da prendere confidenza con la casa, una delle tante, direte voi, case diaboliche e infestate che hanno occupato gli horror dei '70...ma, abbandonati preconcetti e tracotanza, ci ritroveremo a godere di un film non poi così banale e con una sua precisa personalità. Non è certo un caso il fatto che quest'opera sia tra le preferite di un "addetto ai lavori" come Dario Argento. Conosciamo Miriam e Ben che a loro volta fanno la conoscenza dei bizzarri proprietari della casa che si accingono ad affittare per l'estate. La bella dimora storica sorge tra boschi meravigliosi e non potrebbe essere che la scelta giusta per la famigliola di città in cerca di pace e tranquillità. La pace e prima ancora la tranquillità saranno le ultime cose che quel luogo offrirà loro... Il racconto si fa più cupo e su tutto aleggia una soffocante sensazione di pericolosità imminente. Oltre alla cura della casa la nostra famiglia dovrà accudire l'anziana madre dei due proprietari. La donna vive in assoluta solitudine nelle sue camere all'ultimo piano. In particolare alla bella Miriam è dovuto il compito di prepararle il pranzo e per tutti vale l'ordine di non distrurbare il riposo della signora. La casa cambierà ben presto il carattere dei protagonisti e quello che era un bel quadretto familiare si tramuterà in una lotta per la sopravvivenza. Incubi notturni e un'aria ormai diventata malsana rendono lo svolgere del film interessante e ormai definitivamente virato all'horror. Nulla accade di concretamente terrificante, nulla si manifesta e questa assenza del male reale, ma ugualmente palpabile, è la forza stessa del film. Senza far vedere si porta all'inquietudine chi guarda e, senza alcun dubbio, è questa una delle migliori idee di chi ha sceneggiato l'opera. La recitazione non è memorabile e nessuno, escludendo per manifesta superiorità la sola Bette Davis, aggiunge nulla al film. Gli attori son ben diretti e buono il lavoro dell'esperto Curtis. Il girato risulta godibile e, in crescendo, si arriva a livelli di pochi film del genere. Finale magari un pò prevedibile per i più svezzati al genere, ma che non rovina nel complesso il buon lavoro fatto. Un film sempre troppo poco citato, ma che merita di essere ricordato e visto come uno dei migliori esempi di quell'horror che basa la sua forza più sul turbare e angosciare, sul coccolare le fobie dello spettatore più che spaventarlo con effettacci e facili paure degne solo di un tunnel degli orrori di un Luna-park di periferia.
Dopo un inizio alla Shining o meglio, per dire più correttamente, dopo essersi resi conto che sarà sorprendentemente il capolavoro di Kubrick ad iniziare, 4 anni dopo, come questo film di Curtis, passiamo ad una prima parte più descrittiva che avvincente. Poi il ritmo e la tensione prendono vorticosamente a crescere e ancora tante saranno, vedremo, le "citazioni" che Kubrick "ruberà" da Ballata Macabra. Come anche le stesse di questo film saranno le atmosfere che ritroveremo in Amityville Horror nel 1979. Dicevamo di una prima parte descrittiva, questo perchè c'è da prendere confidenza con la casa, una delle tante, direte voi, case diaboliche e infestate che hanno occupato gli horror dei '70...ma, abbandonati preconcetti e tracotanza, ci ritroveremo a godere di un film non poi così banale e con una sua precisa personalità. Non è certo un caso il fatto che quest'opera sia tra le preferite di un "addetto ai lavori" come Dario Argento. Conosciamo Miriam e Ben che a loro volta fanno la conoscenza dei bizzarri proprietari della casa che si accingono ad affittare per l'estate. La bella dimora storica sorge tra boschi meravigliosi e non potrebbe essere che la scelta giusta per la famigliola di città in cerca di pace e tranquillità. La pace e prima ancora la tranquillità saranno le ultime cose che quel luogo offrirà loro... Il racconto si fa più cupo e su tutto aleggia una soffocante sensazione di pericolosità imminente. Oltre alla cura della casa la nostra famiglia dovrà accudire l'anziana madre dei due proprietari. La donna vive in assoluta solitudine nelle sue camere all'ultimo piano. In particolare alla bella Miriam è dovuto il compito di prepararle il pranzo e per tutti vale l'ordine di non distrurbare il riposo della signora. La casa cambierà ben presto il carattere dei protagonisti e quello che era un bel quadretto familiare si tramuterà in una lotta per la sopravvivenza. Incubi notturni e un'aria ormai diventata malsana rendono lo svolgere del film interessante e ormai definitivamente virato all'horror. Nulla accade di concretamente terrificante, nulla si manifesta e questa assenza del male reale, ma ugualmente palpabile, è la forza stessa del film. Senza far vedere si porta all'inquietudine chi guarda e, senza alcun dubbio, è questa una delle migliori idee di chi ha sceneggiato l'opera. La recitazione non è memorabile e nessuno, escludendo per manifesta superiorità la sola Bette Davis, aggiunge nulla al film. Gli attori son ben diretti e buono il lavoro dell'esperto Curtis. Il girato risulta godibile e, in crescendo, si arriva a livelli di pochi film del genere. Finale magari un pò prevedibile per i più svezzati al genere, ma che non rovina nel complesso il buon lavoro fatto. Un film sempre troppo poco citato, ma che merita di essere ricordato e visto come uno dei migliori esempi di quell'horror che basa la sua forza più sul turbare e angosciare, sul coccolare le fobie dello spettatore più che spaventarlo con effettacci e facili paure degne solo di un tunnel degli orrori di un Luna-park di periferia.
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