sabato 12 aprile 2014

5 tombe per un medium (M.Pupillo, 1965)

Uno dei tre film horror di Massimo Pupillo. Oltre a 5 tombe per un medium girerà Il boia scarlatto e La vendetta di Lady Morgan. La critica cinematografica si divide fortemente nel considerare Pupillo un valido rappresentante del gotico italiano. Per alcuni la sua bravura è cosa certa per altri non ha mai raggiunto, nei suo lavori, un livello accettabile per farlo emergere tra i tanti che si cimentarono nell’horror nostrano in quei lontani anni ’60…questi sbagliano. 5 tombe per un medium ha una struttura narrativa non sempre lineare e coerente. Nella prima parte, che sono lunghissimi 40 min, fatica ad interessare lo spettatore e il tema di fondo, una lettera scritta da un morto e una casa apparentemente infestata dallo spettro di quest’ultimo, è poca cosa sia per lo spettatore medio che, figuratevi, per i maniaci del genere. Non aiuta l’interpretazione che ci “regalano” gli attori chiamati da Pupilllo. Nessuno di loro crede al personaggio che interpreta e troppo evidentemente cerca di portare a termine la scena e la giornata nel miglior modo possibile…Steele compresa. Forzatamente, anche se dobbiamo riconoscere con un certo stile, vengono incastonati tutti i vari canoni richiesti dal genere in questione. Abbiamo il mistero, la casa spettrale, gli increduli avventori che dovranno scontrarsi con le forze del male e, in questo Pupillo ha messo particolare attenzione, il mostrare le grazie delle sue attrici. La Steele ci dedica un bagno di schiuma e avvinghia l’imbambolato notaio Morgan (Riccardo Garrone) con particolare perizia. Accenna a una carezza saffica con l'altra attrice, oltre la Steele nel film dobbiamo sopportare una inutile Mirella Maravidi, e infila una scena di quasi nudo troppo slegata dal contesto…ma questo era l’andazzo per tutti e anche questo faceva fare botteghino. Il film comincia a destare più interesse dopo che l’impiegato comunale, questa è forse la migliore caratterizzazione di tutto l film, scopre il nesso che lega le strane morti che hanno colpito il piccolo paese. Ora tutto è più chiaro e riusciamo a godere meglio della trama. Un medico, studioso dei lebbrosi e appassionato di occultismo, a un anno dalla propria morte usa i poteri medianici di cui è dotato per vendicarsi dall’aldilà (quanti film abbiamo visto con questo stesso tema? 50,100?) guidando telepaticamente un’ orda di untori morti 500 anni prima. A farne le spese saranno la moglie e alcuni altri suoi presunti amici che erano presenti nel momento della sua morte, questi nascondono  un segreto che li porterà ad una fine terribile. Il film sembra avere una svolta anche nello stile ora che ci è più chiaro dove cercare buoni e cattivi. Iniziano le morti violente, nelle intenzione del regista c’era molto più protosplatter (come testimoniano le scene extra contenute nei vari dvd in circolazione e probabilmente inserite in montaggi americani) e l’aria è malsana come deve. Ora apprezziamo meglio l’atmosfera che avvolge quell’antica casa (il castello Chigi a Castel Fusano) e andiamo verso il bel finale e le belle e originali riprese che lo caratterizzano, con un buon ritmo e la certezza di aver definitivamente rivalutato l’intero film. Controversi sono gli ultimi frame…talmente tanto assurdi che spero volessero essere una beffa bonaria di Pupillo ai danni dei suoi spettatori, un divertimento in stile finale de I tre volti della paura, così non fosse l’ultima scena è talmente tanto imbarazzante e quasi ridicola che potremo spiegarla solo con la fretta di chiudere e andare tutti a cena (ma son sicuro della buone fede di Pupillo…e opterei per la beffa). Massimo Pupillo nel film si firma con lo pseudonimo di Ralph Zucker, così come tutto il cast adotterà nomi stranieri per assecondare i gusti degli spettatori italiani normalmente diffidenti verso un film di genere con un cast nostrano, e l’avere usato questo particolare pseudonimo ha dato vita ad un divertentissimo equivoco. Quando nel 1982 il vero Ralph Zucher, che nella realtà era un produttore austriaco amico dello spesso Pupillo, morì per la critica (ovviamente la più superficiale e la meno informata) era morto anche il regista di 5 tombe per un medium. Ci volle qualche anno per svelare l’arcano, anche perché Pupillo non fece nulla per smentire la sua morte…atteggiamento assolutamente perfetto per un regista famoso per i suoi horror gotici. Per il sottoscritto Massimo Pupillo e i suoi horror hanno degno posto tra i più bravi registi di genere del nostro paese e, sempre per come la vedo io, di conseguenza ha un posto tra i migliori nel panorama mondiale…Italians do it better!


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