sabato 18 gennaio 2014

La terrificante notte del demonio -Au service du diable (J.Bresmee, 1971)

Perché un film pieno di errori e, tutto sommato, con una trama decotta riesce a farsi guardare fino ai titoli di coda senza finire, dimenticato e incompiuto, in un cassetto?…perché?…perché in un film ci si appassiona anche solo ai particolari, a quell’aspetto dell’opera che non riusciamo a far passare oltre, magari anche solo perché quel personaggio è semplicemente fantastico ma circondato da un un contesto mediocre o solo perché quella magnifica musica avrebbe meritato ben altro destino. Queste due cose, la musica di Alessandroni (noto come compositore e, udite udite, come “fischiatore” in Per un pugno di dollari..!!) che sarebbe perfetta anche oggi in un film di Tarantino e l’interpretazione, anni luce migliore rispetto ai suoi colleghi nel film, di una Erika Blanc sensuale e in stato di grazia, fanno di La terrificante notte del Demonio un film da vedere…che non vuole essere un capolavoro (e non lo è) ma solo guadagnarsi un posto tra i tardo-gotici più o meno noti, dove l’erotismo prende più spazio e si strizza già l’occhio allo splatter. Durante un bombardamento, seconda guerra mondiale, la moglie di un ufficiale tedesco muore di parto dopo aver dato alla luce, cosa non gradita al marito, una femmina. La battezza egli stesso e la uccide…scoprire il perché l’uomo sia arrivato a far questo è il motivo del film. Quasi trent’anni dopo quella vicenda sette personaggi si ritrovano, grazie alle indicazioni ricevute da un individuo incredibilmente simile al caro Orlok, proprio nella dimora che fu, o forse è ancora, del generale nazista, nonché barone Von Rumberg. Dovranno passare lì la notte, e fatalmente la loro forzata convivenza svelerà la loro vera natura…come in Dieci piccoli indiani saranno braccati e uccisi ad uno ad uno. Pochi minuti dall’inizio del film e già c’è di che inorridire per la recitazione e l’offensiva presenza di attori tanto “cani” da farci credere che si voglia mettere in scena più una criptica “installazione artistica” che un film vero e proprio…tutte colpe da attribuire al regista e alla produzione italo-belga, poverissima..questo si, ma anche mortificante nelle scelte fatte. Sette sono i personaggi, sette i loro vizi…vizi capitali, ma qualcuno in quella casa si occuperà di loro…Interessante è la scelta di montare il sonoro in alcuni dialoghi senza sincrono con il labiale degli attori, questo insieme alle musiche, di cui abbiamo già parlato, riesce a rendere onirica la sequenza e a salvare “l’anima” del regista..(!) Insomma, buone cose ma mal proposte (includerei anche il riuscito make-up della Blanc indemoniata), che rischiano di portare i meno appassionati del genere sulle soglie di una noia insopportabile ma anche di raggiungere quella venatura trash che tanto viene apprezzata, nei b-movie datati come questo, da chi invece di questi film si ciba. Difficile consigliarne la visione a tutti, ma, anche in tanta grossolanità, quel qualcosa di peculiare che vi permetterà di arrivare in fino alla visione potreste rischiare di trovarlo anche voi.