domenica 22 giugno 2014

La stirpe dei vampiri - El Vampiro (F.Mèndez,1957)

Il conte ungherese Karol (Robles), un vampiro, acquista una proprietà nella Sierra Negra messicana e terrorizza gli abitanti del luogo. Per combattere la sua potenza diabolica, una giovane donna (Welter), ricorre a uno scienziato (Salazar) che in effetti riesce a incastrare il vampiro…non prima di numerosi colpi di scena e tante vittime.
Un film messicano, un film del 1957 e vampiri e pipistrelli. Potrebbe sembrare una scheda tipica di un filmetto che scopiazza le produzioni europee e americane..ma nulla è come sembra. Fernando Mendez, il regista, conosceva certamente l’horror girato prima del suo film, ma conosceva bene ed apprezzava principalmente i classici dei ’20 e dei ’30’…conosceva Murnau, Browning e le atmosfere di quei film eterni. Prova con pochi pesos a riprodurre quelle stesse sensazioni, le nebbie, le ragnatele…forse anche lo sguardo di Lugosi, e riesce, incredibilmente, con pochissimo, riesce. Ha l’occhio giusto, l’occhio appassionato e ha una delle intuizioni che determineranno per sempre la figura iconica del vampiro…due canini aguzzi e retrattili, luccicanti e pronti a colpire le sfortunate vittime. Nessuno prima di allora, certamente non il Dracula della Hammer (che verrà girato più di un anno dopo), presentava quella particolarità, ma dopo quell’apparizione nel film di Mendez nessun vampiro degno di questo nome potrà fare a meno di due canini affilati. Film come questo rimango sconosciuti, non hanno l’onore di essere citati nelle liste dei migliori horror classici..vengono considerati poco più che uno scherzo, ma poi, per ragioni diverse, se ne ritorna a parlare, si torna a visionarli con attenzione e non si tarda a riconoscerne il valore e la passione dei bravi registi e delle capaci maestranze. L’horror vintage è una delle migliori chiavi per appassionarsi al cinema…sono film fatti con poco, almeno la maggior parte, e certo non era per nulla scontato il loro responso al botteghino. Le storie originali erano pochissime e ancor meno gli attori capaci. La distribuzione e le sale erano ben lontane dalle luci della ribalta delle magnifiche produzioni di Hollywood (oggi come allora), ma, anche per questi limiti, lo sforzo per distinguersi era tanto  e, quando a questo si accompagnava anche il talento, al cinema arrivavano opere superiori…Nosferatu, La Mummia e Frankenstein, declinati in migliaia di film diversi e nello stesso tempo sempre uguali. Nello vostro scaffale, colmo di DVD "vampireschi", ha ragione di stare anche questo bel film messicano…gratifica il palato dell’appassionato.

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