martedì 3 settembre 2013

Re-Animator (S.Gordon.1985)


Personalmente non amo incondizionatamente lo splatter. Non riesco a diventarne un cultore, lo rilego in una particolare, magari particolarissima, nicchia del genere horror. Detto questo, ignorarne per solo snobismo anche i migliori film che lo rappresentano è colpa certa. Ci basta ricordare Cronenberg, Romero, Hooper e Raimi e (un po' di sano nazionalismo) il nostro Fulci per aver già elencato decine di lavori cult e vere icone del sottogenere splatter…almeno parlando dei classici. Oggi aggiungiamo a questi un film che è tanto sfacciatamente splatter, tanto è perfetta la sintesi dei canoni del genere, da poter essere a ragione usato come campione per dissertare di questi particolari horror movie. Re-animator di S.Gordon vede le sale a metà degli anni ottanta, quando con la "paura" ci si voleva anche divertire. Non sembri un ossimoro sciocco, vedremo come l'eccesso e il paradossale nel girare uno splatter diventino spesso motivo di una spiazzante ilarità. Partiamo dai titoli di testa (un cinefilo adora i particolari, vive di particolari), una sequenza meravigliosa di tavole anatomiche, che ipnotizzano e già incuriosiscono…farcite da un tema musicale non cupo, niente organi da chiesa, ma ritmato e sicuramente più che adatto ai disegni che accompagna…ma questo noi possiamo al massimo apprezzarlo, regista e musicista lo hanno pensato e inventato e questo non è per nulla una cosa scontata da fare, bisognerebbe sempre ricordarlo quando ci si appresta a criticare una qualsiasi opera. Bisogna avere lo stomaco preparato, questo è da dire subito. Anche se, come dicevamo, le scene più "crude" e realistiche sono spesso condite con un humor macabro che aiuta la visione, vedere scotennamenti e autopsie di uomini e gatti in presa diretta è alimento da dover conoscere bene prima di pensare ad  ingerirlo inconsapevolmente. Gelida e perfetta è l'interpretazione che J.Combs da del bizzarro e spaventoso Herbert West. Studente geniale e novello Dottor Frankenstein, diretto da Gordon con una maestria davvero difficile da riscontare in un cineasta alla sua opera prima, e opera prima è Re-animator. Il suscitare ribrezzo fine a se stesso è una delle scorciatoie più usate dai mediocri registi che si sono cimentati con lo splatter solo per la facilità con cui si può raggiungere il sensazionalismo per qualche assurda trovata, qualche sequenza dove ettolitri di sangue ridipingono pareti intere di stanze o una mannaia da macellaio, realisticamente e prevedibilmente,  che affetta le dita del malcapitato di turno. Nel film di oggi si è imbastita la trama misurando esattamente la distanza tra una commedia nera, surreale e demenziale all'americana, ed i vari Saw…nel mezzo esatto vive uno splatter come questo. Realismo estremo ma senza prendersi sul serio…questa la ricetta per un gustosissimo film. Non noioso, non banale, con un crescendo degno dei migliori lungometraggi del suo genere e sicuro nuovo gioiellino nella vostra cineteca di horror classici. Vagamente il soggetto è tratto da un racconto di Lovecraft del '22..ma la potenza dell'immagine allontana troppo, ed inevitabilmente le modifica, le sensazioni provate leggendo dalla loro pirotecnica rappresentazione sul grande schermo. Con Re-animator possiamo decisamente affermare che con l'horror si può anche ridere…La trama:Lo studente di medicina Herbert West scopre un siero per riportare in vita i morti: ma i resuscitati sono violenti ed aggressivi. Insieme al suo collega Dan cercano di porre rimedio alla loro catastrofica sete di scoperta, ma la situazione precipiterà inesorabilmente…