martedì 6 agosto 2013

The Mist (F.Darabont,2007)


Non è ancora un classico, ma lo diventerà. Ha dalla sua alcuni rimandi a pietre miliari del genere (vedi Fog di Carpenter o Zombi di Romero) e nella narrazione è quanto di più conosciuto e "rassicurante" per gli amanti della "paura" sul grande schermo. Tratto da un racconto di Stephen King, il film risulta la summa di quanto ultimamente piace agli americani in fatto di "terrore". Abbiamo il mostro creato da un esperimento segreto, la catastrofe imminente, il ricrearsi di un microcosmo di persone assediate nel market a combattere contro il "male" e la loro ,molto vaga, idea di solidarietà. Quel che più si apprezza nella pellicola è come ci vengono dipinti i vari personaggi, campione esatto delle diverse tipologie di personalità e caratteri che immancabilmente ci affiancano nella nostra distratta quotidianità . Dall'invasata religiosa che crede stia arrivando la fine del mondo, agli scettici, agli insospettabili eroi. Pur nella sua "classicità" il film non stanca, non eccede nel fenomenale effetto speciale o nei vorticosi inseguimenti mostro-preda. La paura di quel che potrebbe accadere, l'attesa della fine è tangibile e basta a reggere la storia. Di quanto questo film sguazzi nei più rodati canoni del genere lo vediamo anche nella emblematica scena della corda (sul finire della pima parte del film), non la spiego per non rovinare la sorpresa, una perfetta sintesi del modo di creare suspance all'americana…la paura di quel che non si vede palese e raffigurata nelle espressioni terrificanti e nei volti dei personaggi..roba da manuale. Darabont, il regista, aveva già lavorato su King, suoi sono Le ali della libertà e Il miglio verde..bei film e bravo regista. Portare le atmosfere dei romanzi di King al cinema potrebbe sembrare quanto di più facile da fare, invece il potere della parola scritta, dell'immaginazione di chi legge King e (a volte) la banalizzazione ovvia che può fare un film di un buon romanzo ha spesso fatto vittime in quanti si sono cimentati nell'impresa. Bello è Shining (ovviamente), bello è Misery…forse anche Christine o It, ma poi abbiamo decine di inutili lungometraggi dove si è sporcato l'ottimo soggetto con un facile e ruffiano splatter di bassa lega…vedi I vampiri di Salem Lot o Riding the Bullet. L'attacco dei mostri volanti all'interno del supermercato dimostra, dobbiamo dirlo, una certa carenza nell'uso della grafica. la poca credibilità, quasi caricaturale, non va oltre il videogioco di qualche anno fa e toglie voti al buon livello di tensione che la regia era arrivata a conquistare. La spina dorsale dell'intero film, come del racconto, è il sapere tutti i personaggi chiusi in un locale senza la possibilità di uscirne. Trovata non nuovissima, ma che permette a king di scandagliarne le paure e di arrivare a fare qualcosa che, ancora una volta, era quasi d'obbligo nei film horror dell'America dei 70…la spietata critica alla società statunitense. Il parallelismo che viene facile fare con Zombi (1978) di Romero è meno ovvio di quanto si pensi. Anche li abbiamo un supermercato e un microcosmo di personaggi, ma nel "nostro" l'aspetto "critico" è addirittura più accentuato che nel film di Romero. L'avere da parte di Darabont sottolineato tanto il personaggio della folle predicatrice, che snocciola presagi funesti…mischiando la bibbia e le frustrazioni di una vita da zitella di paese, è un vero e proprio attacco a quella faciloneria con cui la società americana tende a creare santoni e falsi profeti…ne ridicolizza le azioni e non le giustifica neanche quando possono sembrare provocate da un pericolo imminente. Personaggio questo che, credetemi, odierete a morte…e coccolerete la vostra parte razionale, lucidandola e tenendola ben pronta per l'uso, come fareste per una pistola da puntare contro ignoranza e pregiudizio. Finale indigesto e spiazzante, forse leggermente sotto le attese, dato il buon livello del film nel suo complesso. La trama: In una cittadina degli Stati Uniti una strana nebbia terrorizza la popolazione. Alcuni di loro si ritroveranno insieme rinchiusi in un supermercato e cercheranno di reagire a quanto capiranno presto essere nascosto in quella nebbia….mostri enormi, forse frutto di esperimenti militari. Fanatismo religioso ed eroismo divideranno le sorti dei protagonisti…fino ad un tragico e cinico finale.