Resuscitato accidentalmente, il sacerdote egizio Imothep guida una spedizione archeologica con l'intento di riportare in vita la principessa di cui è ancora innamorato...riportarla in vita dopo moltissimi secoli.
Film più affine al "fantastico" che all'horror. Sia per i gusti, ormai diversi ed esigenti, di chi ama i film "di paura", sia per il ritmo e per le elementari trovate sceniche che certo non stimolano l'amigdala dello "svezzatissimo" appassionato. Eppure fin dalle prime scene avvertiamo la presenza di quel magnifico personaggio creato dall'immenso Karloff. Avvertiamo la personalità enorme di quel magnetico attore e i nostri "sensi cinefili" vengono rapiti dalla immobile espressione del volto della mummia. Il risveglio di Imothep (B.Karloff) è quasi commovente. Possiamo inizialmente vedere solo i suoi occhi e la mano, tanto basta per farci capire che quell'essere ormai si aggira per il set. L'attore britannico incarna, quasi letteralmente, il sacerdote egiziano e la sua espressione (fissa e gelida) diventa degna della storia. Il merito per il bellissimo film Karloff lo deve certamente dividere con Freund, regista e direttore della fotografia. Aveva collaborato con Murnau, partecipato alla perfezione delle opere del regista tedesco e successivamente decise di passare dietro la macchina da presa, prima affiancando (forse) Browning nel suo Dracula e più compiutamente con questo suo film nel 1932. Le atmosfere perfette, la recitazione superba e la magistrale direzione degli attori rendono affascinante la pellicola e capace di superare i segni che il tempo lascia per diventare un classico di sempre. Tutto girato in bianco-nero di ottima fattura e, in alcuni DVD presenti in commercio, ancora corredato di un magnifico doppiaggio dell'epoca. Certamente il ritmo risente fin troppo del passare degli anni e forse la vicenda avrebbe meritato più spettacolarità, ma è lento come lo sono i passi di Imothep, quasi come se tutto il girato ci volesse portare oltre le semplici vicende terrene dei protagonisti per superare i confini del tempo, così come ha fatto l'amore dei due amanti 3500 anni prima. Quindi la visione del film è inevitabile, per gli appassionati è doverosa. I primi piani di karloff sono indimenticabili e ancora una volta dobbiamo rassegnarci a quanto il cinema abbia perso in fantasia e maestria per guadagnare in troppi e inutili effetti speciali.