Dopo aver interpretato Dracula il Vampiro del ’58 e Dracula, Principe delle tenebre del ’66 Christopher Lee recita, in questo ennesimo film della cara Hammer, il personaggio del famoso succhiasangue con una facilità disarmante e ogni suo muscolo facciale è ora perfettamente allenato. La Hammer, sotto richiesta (non rifiutabile) del distributore americano, sostituisce alla regia Terence Fischer con il suo direttore della fotografia Freddi Francis. Francis aveva già diretto alcuni horror che si ricordano più per le trovate bizzarre che per una particolare bravura nella direzione degli attori, ma in questo Le amanti di Dracula il suo impegno è notevolmente migliorato e il risultato è piacevole e forse anche superiore al primo sequel.
Tornato in vita, il Conte Dracula vampirizza due ragazze che si credevano scomparse ma dovrà fare i conti con uno straniero arrivato nel villaggio per far luce sull’accaduto: è un prete cattolico che si allea con un “eroe” ateo per sconfiggere le forze del male incarnate da Dracula.
Il film presenta alcune sequenze di indubbio valore, di quelle che marchiano l’intero lavoro e lo fanno ricordare nel tempo. La scena iniziale, dove una ragazza, con i classici e inconfondibili segni dei canini sul collo, viene trovata dal prete e dal suo chierichetto appesa li dove dovrebbe essere il batacchio della campana grande (bella e ben girata) o quella dell’ascesa dei due prelati al castello del conte con un crocefisso sulle spalle portato come uno spadone medievale sono di sicuro effetto e di una certa originalità…la stessa che troveremo del resto in tutto il film. Ma quello che più potrebbe “spiazzare” i puristi del primo Dracula è l’aver dato al Conte una caratterizzazione fin troppo “terrena”…è capace di provare vendetta, passione e quasi è più “umano” dei tanti stereotipati personaggi che incontreremo nel film. Si scontrerà con la chiesa e con la “ragione”, si lascerà sedurre dalle provocanti forme delle attrici (nel film l’erotismo è spinto ai limiti), quasi si innamorerà della Carlson e ne subirà persino la gelosia. Si proporrà addirittura come un antagonista, quasi degno di una certa ammirazione, dell’ingessato “vivere” vittoriano. Di buon livello la recitazione e, cosa che certamente ci aspettavamo, di fattura notevole è la fotografia…colori saturi che narrano bene i cambi di scena e donano alla pellicola il gusto tipicamente Hammer che ci piace tanto.
Un film ancora pieno di fascino e che mantiene una sua riconosciuta posizione di rilievo tra le tante opere vampiresche. Lee in stato di grazia e buona prova di tutto il cast. Da vedere assolutamente.
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