Un genio, Tod Browning è quel che nessuno definirebbe meno che questo. Aveva lo spettacolo e l'avventura nel sangue, viveva le sue passioni quanto più profondamente si potesse. Lascia una vita agiata per diventare un artista circense, poi attore e regista teatrale e l'inizio degli anni '20 lo vede già fermamente convinto nel voler stupire il mondo con i suoi film. La "settima arte" era la perfetta arma per sprigionare la sua maestria, così come dirigeva i suoi amici nelle rappresentazioni per i vicini a soli 14 anni, ora il suo impeto creativo ha modo di esprimersi e sperimentare appieno. I primi lavori muti e attori iconici come L.Chaney aumentano la sua fama di grande regista e con Lo sconosciuto(1927) toccherà già vette solo sognate dalla maggior parte dei suoi colleghi. Poi Dracula(1931) e Freaks(1932), capolavori…ma non per questo Tod è sazio, ha ancora voglia di saggiare novità, di portare sul telo del cinema lo stupore e i miracoli dei primi, alcuni lasciano basiti ancora oggi, effetti speciali. Lo fa con uno dei suoi ultimi film La bambola del diavolo, dove usa effetti ottici magistrali per rendere esseri umani e animali miniature viventi, capaci di interagire perfettamente con l'attore. Creare la suspance, curare luci, sguardi e inquadrature con una maniacale attenzione da far sembrare impossibile controbattere con qualcosa di meglio…questo è fare film per Browning, moderno e oltre il suo tempo. Per il soggetto prende spunto da un racconto di Merritt, ma le immagini in movimento danno a quel sentimento di vendetta (spina dorsale di tutto il film) una caratteristica peculiare…tanto che sarà da esempio per gli innumerevoli altri film che avranno lo stesso tema conduttore, tanti da poterli considerare un vero e proprio filone. Browning aveva già girato horror, e bene, ma qui crea un ibrido sconfinando nello sci-fi senza rinunciare alla sua firma di grande inventore di personaggi. Firma che riconosciamo nella zoppicante moglie dello scienziato evaso, la malformazione fisica è sempre metafora di individualismo per il nostro regista, e nel travestimento (incredibilmente riuscito) di Lionel Barrymore che si aggira vestito da donna per le strade di Parigi, pronto alla sua vendetta…moderno Conte di Montecristo. Non è bizzarro come Freaks, non ha fatto scuola come Dracula, ma di questa ultima opera di Browning si apprezza una coerenza stilistica e il giusto ritmo che sono propri di quei lungometraggi capaci di rimanere cari dopo la visione anche prescindendo dal loro più o meno alto valore. La direzione degli attori e la loro più che buona recitazione danno ulteriore importanza al film, che certo rimane lontano da potersi definire un horror puro ma ne porta i segni e le atmosfere, gotico senza la presenza di ragnatele e tombe, senza inutili orpelli e splendidamente essenziale nella fattura. Tra le tante scene da tenere in considerazione si deve porre particolare attenzione alla sequenza dove la bambola, comprata dalla moglie di uno dei banchieri che subiranno la vendetta di Lavond, si aggira per casa, salendo, scendendo e arrampicandosi, il tutto girato (nel 1936) con una perfezione e veridicità che anche il nostro occhio, ormai smaliziato da anni di computer grafica, si abbandona e dimentica che in fondo si tratta esclusivamente di sapienti effetti ottici…da rimanere senza parole. Quel che infine è d'obbligo sottolineare è un'altra delle pietre d'angolo nella cinematografia di Browning…uno spietato, gelido e quasi accusatorio cinismo, con cui vengono narrate vicende spesso al limite della morale comune e che forse anche e proprio per questo ci risultano così tanto affini ad un quotidiano che (questo avrebbe detto Browning) colpevolmente crediamo piatto e non degno di attenzione. La trama: Ingiustamente condannato, il banchiere Paul Lavond evade dall'isola del Diavolo con uno scienziato folle, che gli rivela il segreto per rimpicciolire cose e persone. Travestito da anziana giocattolaia , Lavond si vendica dei suoi soci disonesti con le sue creature, innocue come bambole finchè non le fa agire telepaticamente contro i suoi aguzzini…la vendetta sarà il suo unico scopo.